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Dal bianco al nero, tutti i colori del caffè – parte 2

Verde, la pianta del caffè

La pianta del caffè (nome scientifico: Coffea) è un arbusto che fa parte della famiglia botanica delle Rubiacee. Ne esistono circa cento diverse tipologie, ma solo i semi di alcune sono quelle che regalano l’iconica bevanda.

Le varietà più conosciute, amate e coltivate sono principalmente tre:

  • la Coffea Arabica
  • la Coffea Canephora (comunemente conosciuta come Robusta)
  • la Coffea Liberica

A prescindere dalla varietà, la pianta del caffè presenta alcune costanti: si tratta di una specie arborea composta da un tronco con rami primari e secondari, foglie verdi e caratteristici frutti simili a una ciliegia. La pianta fiorisce diverse volte l’anno in fiori di colore bianco originati direttamente sul tronco. I frutti compaiono dopo ogni fioritura.

La Coffea è una pianta piuttosto delicata e ha bisogno di una temperatura costante tra i 17° e i 23° C e piogge regolari per sopravvivere.

Di conseguenza, la coltivazione di Coffea è ampiamente diffusa nelle zone tropicali ed equatoriali, soprattutto in alcune regioni di Africa, America Centro-meridionale e Asia. Non a caso, i maggiori produttori di caffè sono Brasile, Vietnam, Colombia e Indonesia. In Italia questa coltivazione non ha diffusione: sono stati effettuati in passato esperimenti di coltivazione della pianta del caffè in Sicilia ma con esiti infelici, a causa delle temperature troppo rigide in inverno.

Le prime attestazioni di presenza della pianta, oggi ancora naturalmente presente in forma selvatica sono da ricercare in Africa. In particolare, la varietà Arabica proviene dall’Etiopia

(secondo una teoria sull’etimologia del termine “caffè”, questo nome deriverebbe da Caffa, regione dell’Etiopia sud-occidentale in cui questa pianta era maggiormente diffusa), dal Sudan sud-orientale e dal Kenya e poi da qui si è diffusa in altre zone del mondo, tra cui lo Yemen.  Anche la Coffea Robusta ha origini africane: qui, tra l’Uganda e la Guinea, ha avuto inizio la coltivazione di questa varietà, meno delicata e maggiormente persistente rispetto alla classica Arabica.

Successivamente, l’utilizzo dei semi tostati della pianta del caffè si è esteso sino alla zona settentrionale dell’Africa e, da qui, finalmente verso la fine del 1500 è arrivato in Europa. In Italia, la prima città nella quale il caffè fa la sua apparizione è Venezia, grazie agli innumerevoli scambi commerciali con altre terre lontane.

Sarà soltanto durante il 1700 che il caffè raggiungerà Brasile e Caraibi, dando origine alle grandi piantagioni odierne.